I nostri oliveti, guardati da lontano, sono un’infinita distesa di rami d’oro. Siamo sulle colline intorno Porto Sant’Elpidio, una delle regioni più preziose e allo stesso tempo discrete e silenziose dell’Italia centrale. Un crocevia di popoli e culture, uno sguardo verso il mare, uno verso l’entroterra. Da queste parti, nel corso dei secoli, si è lavorato intensamente, prediligendo la riservatezza, la concretezza, il desiderio di far bene. Oggi, si lavora ancora allo stesso, identico modo.
Questo è il nocciolo della questione. Non abbiamo intenzione di inventare una storia che racconti chi siamo. Quella storia esiste già. È quella delle nostre Marche contadine fatte di boschi e campi, artigianato e antichi frantoi, potature e spremiture, anfratti di pietra e ghiaia, albe profumate di rugiada, borghi medievali, angoli inesplorati, spiagge sabbiose, mari luminosi, colline che celano lo sguardo e lo aprono verso nuovi orizzonti.